Pesci Piccoli 2: The Jackal, sempre più bravi | L'Exploration dei Calibro 35 | Radio, Musica, Vino
Ho visto in anteprima i primi 4 nuovi episodi della serie, ho ascoltato il nuovo album della band e faccio incontri radiofonici bellissimi
Ciao, rieccoci insieme dentro Extra. Questa settimana in onda in radio, tra i miei ospiti, ritrovo due persone che conosco da anni. Hanno pubblicato due libri ed è bello chiacchierare con loro, professionisti e punti di riferimento di mondi diversi: Patrick Facciolo, analista della comunicazione, autore del libro “Fallacie logiche”, e Marco Maccarini, presentatore, autore, conduttore radiofonico e gran camminatore: ha raccontato i suoi cammini nel libro “Un decimo di te”. Inoltre mi faccio raccontare la rassegna Milano per Gaber da Lorenzo Luporini, nipote del Signor G, e la nuova edizione di Rock in Roma dal co-direttore artistico Maxmiliano Bucci. Per il resto, buona lettura!
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THE JACKAL: RIDERE, PIANGERE, EMOZIONARSI. TUTTO INSIEME
Lo sceneggiatore si affaccia sulle prime file della sala del Cinema Anteo di Milano, dove si è appena tenuta la proiezione in anteprima di quattro episodi di “Pesci Piccoli 2. Un’agenzia, molte idee, poco budget”, la nuova stagione che sarà interamente disponibile su Prime Video dal 13 giugno. Chiede agli spettatori: “Avete pianto?”.
Potrebbe sembrare paradossale accostare le lacrime a una produzione dei The Jackal, da sempre sinonimi di risate e comicità. Eppure è così. Si ride e si piange (soprattutto con il quarto capitolo). Le puntate della serie, in continua crescita artistica e qualitativa, mostrano lati inediti del talento di Ciro Priello, Fabio Balsamo, Aurora Leone e Gianluca Fru, insieme a Martina Tinnirello che sta portando avanti una sorta di “stage” presso il quartetto, come racconta lei.
Qua facciamo il cinema vero, dice in dialetto napoletano Fabio, che in diversi momenti con le sue battute “esitanti” mi ricorda tantissimo Massimo Troisi. Come non amarlo. Il regista e autore Francesco Ebbasta spiega: “È molto facile fare un grande incipit, spesso nel digitale ci si ferma a quello. La seconda stagione ci permette di scavare a fondo nei personaggi, a cui finiamo tutti per volere bene”. La musica ha un ruolo molto importante anche sul set (tra le canzoni utilizzate, “Gloria” di Umberto Tozzi): “Agli attori faccio fare le prove con i brani sotto”, sottolinea.
La curiosità attorno alla nuova stagione è tanta. Basti sapere che Ciro conosce davvero tutto il film “Titanic” a memoria, inclusi i rumori della nave e i dialoghi tra i personaggi: l'ha visto oltre 70 volte, più di quanto abbia fatto la ragazza che ai tempi veniva intervistata su ogni media a tal proposito. Lui giustamente ci tiene che questo venga detto. Fru, invece, è veramente un fan della Melevisione: nel quarto episodio, sono state utilizzate le telecamere e alcune “tecniche” dell'epoca. Capirete meglio davanti allo schermo.
Tra gli “ospiti” a sorpresa, oltre al comico Stefano Rapone, Beppe Vessicchio regala un cameo recitando in un ruolo incredibile: l'influencer Peppino. Come sempre, è strepitoso.
I The Jackal d’altra parte lavorano solo sulle “storie giuste”. Le trame delle puntate attraversano fumetti, cartoni, fate, storie personali, biscotti allucinogeni, giocano sui contrasti strappando magistralmente sorrisi e toccano alcuni nervi del nostro tempo. Ad esempio il Compliment Club, dove gli uomini dell’agenzia si ritrovano per scambiarsi complimenti e combattere la mascolinità tossica, è una grande idea. In ogni caso, siete pronti a ridere e, al contempo, commuovervi?
CALIBRO 35, “EXPLORATION”: RECENSIONE
Gli 11 brani che tracciano la nuova esplorazione de I Calibro 35 - Tommaso Colliva, Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini, con la partecipazione di Roberto Dragonetti al basso - mettono in vetrina composizioni paradigmatiche del proprio universo musicale e partono subito con il groove potente di Reptile Strut.
Sullo sfondo aleggia il totem del compositore Piero Umiliani. In effetti, con Discomania sembra di entrare a piedi nudi e uniti in una colonna sonora a metà tra gli anni ‘70 e ‘80: è la rilettura della storica sigla di coda del mitico programma Rai “90° Minuto”. Irresistibile poi la reinterpretazione del Gassman Blues, voluto da Mario Monicelli per I soliti ignoti.
Salgono così in cattedra il Nautilus di Bob James dal sapore newyorkese, il Jazz Carnival degli Azymuth - sigla di “Mixer” di Giovanni Minoli: un tempo le trasmissioni tv avevano temi musicali ricercatissimi -, l’elegante e sinuoso Pied de Poule, l’iconico Chameleon di Herbie Hancock pioniere del jazz funk che attraversa quasi un momento di improvvisazione noise, il viaggio allucinato e onirico di The Twang e il funky acidissimo di Coffy is the Color.
Ci sono dunque riferimenti alla commedia all’italiana, alla televisione ma anche ai film action: il tema del 1996 di Lalo Schifrin ha lasciato il segno non solo nella saga di Mission Impossible iniziata da Brian De Palma ma nella storia della cultura pop in generale.
Dulcis in fundo, calza a pennello Lunedì cinema, la celebre sigla anni 80 di Rai 1 che qui vede un bravissimo Marco Castello - cantautore della nuova leva - nei panni e nella voce scat di Lucio Dalla.
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